LINK youtube: CLICCA QUI PER INIZIATIVE EFFETTUATE! https://www.youtube.com/channel/UCyn20ApNJy4NTfm6wfnbRiw
PER L’ANNO 2019 sono previste le seguenti visite culturali guidate a luoghi segreti del Lazio del Sentiero degli Elfi di Roma:
clicca sempre www.sentieroelfi.net/news per aggiornamenti e dettagli singole attivita’ di tutti i settori
(per ogni visita effettuata guarda filmati insieme alla descrizione!!!)
vedi sotto dettagli visita
Domenica 17/2 – VISITA CULTURALE GUIDATA– Il Castello Colonna di Castelnuovo di Porto (RM). ( APERTURA SPECIALE)
clicca per video
https://www.facebook.com/sentieroelfi/videos/317577642431305/
Domenica 10/3 – VISITA CULTURALE GUIDATA- La città sotterranea di Colleferro ( RM). (APERTURA SPECIALE )
Domenica 14/4 – VISITA CULTURALE GUIDATA – Palazzo Theodoli di Sambuci (RM).
SABATO 11/5 – VISITA CULTURALE GUIDATA – Alla scoperta della Villa dei Volusii e della cittadina romana di Lucus Feroniae (RM).
Domenica 20/10 – VISITA CULTURALE GUIDATA – Le Sale della famosa Pimpaccia nel Palazzo Doria-Pamphili di S. Martino al Cimino (VT).
SABATO 16/11 – VISITA CULTURALE GUIDATA – Il Palazzo Ducale di Monterotondo (RM).
ASSOCIAZIONE IL SENTIERO DEGLI ELFI
Segreteria: Giovedì e Venerdì dalle 17,00 alle 20,00 Prenotazioni entro il venerdì precedente l’iniziativa.
TEL. 06-2678689; Cell. 3477343964; Sito Web: www.sentieroelfi.net;
VENITE CON NOI, NE VEDRETE DELLE BELLE.. ZZZZE!!!!
Vi ricordiamo che la partenza e’ sempre da ROMA PIAZZA RE DI ROMA angolo largo Vercelli, ma e’ sempre previsto un secondo luogo di appuntamento vicino al punto di partenza dell’iniziativa permettere ai nuovi soci di partecipare da diverse localita’ del Lazio! L’orario dei due appuntamenti sarà dato in fase di prenotazione.
PER MOTIVI ORGANIZZATIVI LA PRENOTAZIONE TELEFONICA E’ OBBLIGATORIA ENTRO IL VENERDI’ PRECEDENTE L’INIZIATIVA.
Per informazioni e prenotazioni la nostra segreteria risponde il giovedì e venerdì dalle ore 17 alle 20
Tel. 06.26.786.89 Cellulare 347.7343.964 E mail sentieroelfi@tiscali.it
Prenotazione telefonica entro il venerdì precedente l’iniziativa
Nella pagina finale figurano tutte le informazioni su alcune delle visite culturali effettuate ai luoghi segreti del Lazio per foto cliccare www.sentieroelfi.net/galleria
per filmati cliccare sul nostro canale youtube:
https://www.youtube.com/channel/UCyn20ApNJy4NTfm6wfnbRiw
Domenica 17/2 – VISITA CULTURALE GUIDATA- Il Castello Colonna di Castelnuovo di Porto (RM). ( APERTURA SPECIALE)
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https://www.facebook.com/sentieroelfi/videos/317577642431305/
Un piccolo gioiello medievale e rinascimentale alle porte di Roma: il castello dei Principi Colonna. La visita guidata verrà effettuata dalla restauratrice che ha condotto il restauro degli affreschi ( non mancheranno informazioni e curiosità sulle tecniche di restauro degli affreschi) di questo delizioso Palazzo-Castello rinascimentale che ospita al suo interno due magnifiche perle di storia e di arte: la Cappella Palatina di S. Silvestro e,
tra le varie sale presenti nel Piano Nobile, la deliziosa Sala Pinta, affrescata nel 500 da Federico Zuccari. La Cappella Palatina di S. Silvestro, anch’essa completamente affrescata, è un piccolo gioiello medievale, unico resto della prima costruzione del castello, tornata alla luce da poco, dopo un accurato restauro. Le sue pareti e la volta sono ricoperte di affreschi del 300, tra cui una rara iconografia di Cristo Crocifisso tra le braccia di Dio Padre. Gli affreschi della Sala Pinta
ci mostrano, invece, episodi della storia di Roma antica, episodi eroici, luoghi e possedimenti dei Principi Colonna.
Domenica 10/3 – VISITA CULTURALE GUIDATA- La città sotterranea di Colleferro ( RM). (APERTURA SPECIALE )
Una visita di grande interesse a un luogo sotterraneo fuori dagli itinerari conosciuti. Tra il 1943 e il 1944, per difendersi dalle incursioni aeree, vennero utilizzati dagli abitanti di Colleferro la fitta rete di cunicoli e gallerie sotterranee ( circa 6 km di lunghezza) esistente sotto la città.
I RIFUGI ANTIAEREI DI COLLEFERRO

Alla vigilia della Seconda Guerra Mondiale, la particolare natura della produzione della Bombrini Parodi Delfino richiedeva speciali precauzioni per la tutela della fabbrica e al tempo stesso della città e dei suoi abitanti, soprattutto in previsione degli eventuali bombardamenti aerei.
Venne a costituirsi, pertanto, quasi una città sotterranea in miniatura, in cui vissero circa 2000 persone che cercarono di ricreare in queste gallerie sotterranee gli ambienti della vita quotidiana della città di superficie.
Mentre in altre città dalle caratteristiche analoghe fu necessario scavare bunker e tunnel sotterranei, a Colleferro si pensò di sfruttare quelle che erano state le cave su cui sorgevano i due villaggi operai. Sarebbe bastato infatti adattare e rendere in qualche modo abitabili i cunicoli già esistenti. Le pareti altrimenti scure per il colore naturale della pozzolana furono imbiancate con la calce e fu allestito un impianto elettrico, che poi sarebbe servito anche da rudimentale impianto di riscaldamento, nell’impossibilità di accendere fuochi.
Per molti colleferrini i rifugi diventarono una residenza stabile, soprattutto nel periodo fra settembre 1943 e giugno 1944, e fu così che anche i servizi della città dovettero spostarsi nel sottosuolo.
Venne a costituirsi, pertanto, quasi una città sotterranea in miniatura, in cui vissero circa 2000 persone che cercarono di ricreare in queste gallerie sotterranee gli ambienti della vita quotidiana della città di superficie.
A questo proposito, infatti, venne organizzata nei sotterranei un’infermeria, un ufficio anagrafe, un’osteria, una sala da ballo, un luogo per il commercio, una cappella in cui furono celebrati battesimi, comunioni, cresime e matrimoni, una sala parto dove nacquero in quei mesi 8 bambini
Dopo la guerra, i rifugi rimasero pressoché ignorati, fatta eccezione per le numerose uscite ostruite, l’uso delle cavità come discariche e la parte adibita a fungaia.
Nel 1985, il Comune di Colleferro festeggiava il cinquantesimo dalla fondazione. Pietro Borghini, che nei rifugi aveva trascorso parte della sua infanzia, si rivolse al Comune, prima a complimentarsi del programma delle manifestazioni, poi a insistere sul fatto che vi erano dei luoghi che non potevano essere dimenticati: i rifugi antiaerei.
Dopo l’ennesima richiesta e quasi per sfinimento fu accontentato da Renzo Rossi, impiegato comunale appassionato di storia locale, che riferisce: “Scendemmo in questi luoghi, che si dimostrarono unici nel suo genere, e ancora di più ricchi di storia di vita, nel sentire i racconti di Pietro, gli aneddoti, i momenti di lui dodicenne vissuti in quei cunicoli”.
I rifugi di S. Anna furono riaperti al pubblico il 4 dicembre 1985, quelli di S. Barbara il 25 aprile 2016.
Domenica 14/4 – VISITA CULTURALE GUIDATA – Palazzo Theodoli di Sambuci (RM).
La costruzione del castello-palazzo signorile di Sambuci nelle forme attuali è avvenuta in varie fasi tra il XIII e il XVII secolo.
ll castello e’ articolato in un ampio quadrilatero molto irregolare, con quattro torri angolari , su cinque livelli, di cui uno seminterrato. Quest’ ultimo era adibito alle cucine, il piano terra a pratiche lavorative, allo studio e al culto; al primo piano vi erano le sale di rappresentanza, il grande salone per le feste e le stanze ad uso privato; al secondo le stanze degli ospiti e i forestieri e il terzo era destinato ai servizi.
All’interno ammireremo le numerose sale affrescate di notevole interesse e bellezza;
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la Sala Gerusalemme Liberata, con un affresco sulla volta ispirato all’opera di Torquato Tasso;
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il Salone delle Prospettive, con paesaggi prospettici e un colonnato ornato da alcune figure mitologiche;
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la Sala dei Ciclopi, con figure (che rappresentano ciclopi) che sorreggono dei medaglioni raffiguranti Apollo, Marte ed Ercole;
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il Salone del Carro del Sole, ornato da un soffitto in legno decorato da un dipinto raffigurante il carro del Sole affiancato da alcune allegorie sul giorno e sulla notte;
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una sala da bagno con il soffitto ornato dalla scena del Miracolo del Mar Rosso.
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Autore degli affreschi fu Giovan Angelo Canini studioso di antichità classiche e pitture, allievo per un breve periodo del Domenichino, che “prese poi servitù dal cardinal Astalli e per mezzo di lui la prese ancora col marchese suo fratello, che lo condusse a dipingere nel palazzo e chiese del feudo di Sambuci”..
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Al piano terra si trova invece la cappella privata dedicata all’Arcangelo Michele con volte decorate ed altarino centrale sormontato da una grande cornice in stucco di stile barocco, che doveva contenere un’immagine sacra. purtroppo dell’arredo interno non rimane nulla ad eccezione di alcuni antichi scaldabagni a legna dei primi del secolo, di cui un esemplare è visibile nella sala antistante lo scalone d’ingresso.
“LA VILLA” il grande giardino del castello, oggi parco comunale, si estende per una superficie di 54.650 mq ed è l’unico grande giardino della zona. Fu realizzato a partire dal XVII secolo quando da fortezza difensiva divenne dimora signorile. La arricchiscono le siepi modellate in maniera tale da raffigurare i simboli delle due grandi casate che abitarono il castello, le ruote dei Theodoli e i tre cerchi degli Astalli. Inoltre peculiari sono le quattro statue posizionate nel punto di incontro dei vialetti che tagliano il parco in quattro parti e che rappresentano le quattro stagioni
ASSOCIAZIONE CULTURALE IL SENTIERO DEGLI ELFI
Segreteria: Giovedì e Venerdì dalle 17,00 alle 20,00 Prenotazioni entro il venerdì precedente l’iniziativa.
TEL. 06-2678689; Cell. 3477343964; Sito Web: www.sentieroelfi.net;
SABATO 11/5 – VISITA CULTURALE GUIDATA – Alla scoperta della Villa dei Volusii e della cittadina romana di Lucus Feroniae (RM).
Entreremo nella magnifica Villa dei Volusii Saturnini ( Apertura Speciale ), potente famiglia senatoria, una villa romana tra le più lussuose, splendente di marmi colorati, mosaici policromi e in bianco e nero, arricchiti da figure di uccelli, fiori e simboli vari. Scopriremo, poi, i resti di una cittadina romana, Lucus Feroniae, sorta intorno all’antichissimo luogo di culto dedicato alla dea Feronia, sito bellissimo, senza riedificazioni successive, una piccola cittadina romana abbandonata nel 5° sec., interessante non solo per la bellezza dei resti, ma anche per poter guardare come era fatta una cittadina romana di provincia.
Domenica 20/10 – VISITA CULTURALE GUIDATA – Le Sale della famosa Pimpaccia nel Palazzo Doria-Pamphili di S. Martino al Cimino (VT).
Entreremo nel Palazzo Doria Pamphili ( Apertura Speciale ) legato alla figura di Olimpia Maidilchini Pamphili, la famosa Pimpaccia, figura controversa della corte papale della Roma del seicento, con le sue storie e leggende. Ammireremo la Sala Aldobrandini e il Piano Nobile, caratterizzato da una serie di sale con eleganti soffitti a cassettoni e fregi decorati che confluiscono nella magnifica Sala Donna Olimpia Pamphili. Collegata a questo palazzo l’imponente abbazia cistercense di S. Martino, con il locale medievale dell’antico Hospitale dei pellegrini sulla Via Francigena e la bellissima Sala Capitolare ( Apertura Speciale ) impreziosita da affreschi del cinquecento e del seicento e da uno splendido pavimento in marmo bianco e nero del Borromini.
SABATO 16/11 – VISITA CULTURALE GUIDATA – Il Palazzo Ducale di Monterotondo (RM).
Per articolo con foto clicca www.sentieroelfi.net/news
Una affascinante visita alla scoperta di un delizioso palazzo-castello rinascimentale. Dal grande Cortile circondato da colonne ottagonali, attraverso la Scala Reale, si raggiungono le Sale del Piano Nobile magnificamente decorate e affrescate nel cinquecento e seicento. Ammireremo gli affreschi di Girolamo Siciolante detto il Sermoneta che raffigurano episodi del mito di Adone alternati a figure di divinità ispirate a tipologie raffaellesche. Bella la Sala affrescata nel 1581 da Paul Bril, con una preziosa veduta di Monterotondo rinascimentale, inserita in paesaggi e scene di caccia. Ammireremo gli affreschi commissionati dai Barberini nel seicento al grande pittore Giacinto Calandrucci che mostrano scene in cui compaiono Amore, il Tempo, le Ore, la Fama.
ASSOCIAZIONE CULTURALE IL SENTIERO DEGLI ELFI
Segreteria: Giovedì e Venerdì dalle 17,00 alle 20,00 Prenotazioni entro il venerdì precedente l’iniziativa.
TEL. 06-2678689; Cell. 3477343964; Sito Web: www.sentieroelfi.net;
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VISITA CULTURALE GUIDATA – 16 NOVEMBRE Il Palazzo Ducale di Monterotondo (RM).
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Una affascinante visita alla scoperta di un delizioso palazzo-castello rinascimentale.
Dal grande Cortile circondato da colonne ottagonali, attraverso la Scala Reale, si raggiungono le Sale del Piano Nobile magnificamente decorate e affrescate nel cinquecento e seicento.
Ammireremo gli affreschi di Girolamo Siciolante detto il Sermoneta che raffigurano episodi del mito di Adone alternati a figure di divinità ispirate a tipologie raffaellesche. Bella la Sala affrescata nel 1581 da Paul Bril, con una preziosa veduta di Monterotondo rinascimentale, inserita in paesaggi e scene di caccia.
Ammireremo gli affreschi commissionati dai Barberini nel seicento al grande pittore Giacinto Calandrucci che mostrano scene in cui compaiono Amore, il Tempo, le Ore, la Fama.
https://www.facebook.com/lorelei.lori56/videos/923138608060959/
https://www.facebook.com/lorelei.lori56/videos/923061648068655/
https://www.facebook.com/lorelei.lori56/videos/923138608060959/
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https://www.facebook.com/lorelei.lori56/videos/923119711396182/
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Palazzo Doria-Pamphili di S. Martino al Cimino (VT): le Sale della famosa Pimpaccia visita guidata domenica mattina 20 ottobre 2019.
Entreremo nel Palazzo Doria Pamphili del pittoresco borgo di San Martino al Cimino( Apertura Speciale ), legato alla figura di Olimpia Maidilchini Pamphili, la famosa Pimpaccia, figura controversa della corte papale della Roma del seicento, con le sue storie e leggende.
Durante il percorso si ammireranno i vari livelli del palazzo, incluso l’antico Hospitale dei pellegrini che transitavano per la via Francigena, noto come la “Sala del Cantinone” , il quale costituisce il corpo di fabbrica e la parte piu’ antica del palazzo, attualmente sotto il piano stradale.
Ammireremo la Sala Aldobrandini e il Piano Nobile, caratterizzato da una serie di sale con eleganti soffitti a cassettoni e fregi decorati che confluiscono nella magnifica Sala Donna Olimpia Pamphily con un grande camino.
Collegata a questo palazzo l’imponente abbazia cistercense di S. Martino, e la bellissima Sala Capitolare ( Apertura Speciale ),
ambiente cistercense risalente al XII secolo, impreziosita da affreschi del XV e XVI secolo commissionati alla scuola di Raffaello ed ai pittori manieristi Zuccari, Romano, Gherardi, Zaga e Tibaldi e da uno splendido pavimento in marmo bianco e nero del Borromini risalente al 1651. Notevoli anche le lunette, realizzate da Gaspard Doughet .
INOLTRE, CHI VORRA’, POTRA’ PARTECIPARE ALLA SAGRA DELLA CASTAGNA E DEL FUNGO PORCINO A PRANZO NEGLI STAND DI QUESTO DELIZIOSO PAESINO DELLA TUSCIA!!!
Autunno, tempo di castagne e di funghi porcini, trionfo di colori, odori e sapori!!!
Il connubio tra i due protagonisti di questa stagione si celebra a San Martino al Cimino, deliziosa località nei pressi di Viterbo.
Nel caratteristico borgo medievale torna la sagra della Castagna e del Fungo Porcino alla sua trentaduesima edizione.
In una cornice dal fascino straordinario tantissime saranno le iniziative in programma, sia folcloristiche che culturali, con la riscoperta delle antiche tradizioni, con dimostrazioni di falconeria, esibizioni di balestrieri, rievocazioni storiche, giochi popolari ed artisti di strada.
Da non perdere le immancabili degustazioni di caldarroste e vin brulè che affiancheranno i deliziosi piatti a base di funghi e castagne, serviti nello stand della proloco e nei rinomati ristoranti del borgo che, in occasione della sagra, proporranno menù ad un prezzo convenzionato.
Domenica 17/2 – VISITA CULTURALE GUIDATA- Il Castello Colonna di Castelnuovo di Porto (RM). ( APERTURA SPECIALE)
per video clicca qui
https://www.facebook.com/sentieroelfi/videos/317577642431305/
Un piccolo gioiello medievale e rinascimentale alle porte di Roma: il castello dei Principi Colonna. La visita guidata verrà effettuata dalla restauratrice che ha condotto il restauro degli affreschi ( non mancheranno informazioni e curiosità sulle tecniche di restauro degli affreschi) di questo delizioso Palazzo-Castello rinascimentale che ospita al suo interno due magnifiche perle di storia e di arte: la Cappella Palatina di S. Silvestro e,
tra le varie sale presenti nel Piano Nobile, la deliziosa Sala Pinta, affrescata nel 500 da Federico Zuccari. La Cappella Palatina di S. Silvestro, anch’essa completamente affrescata, è un piccolo gioiello medievale, unico resto della prima costruzione del castello, tornata alla luce da poco, dopo un accurato restauro. Le sue pareti e la volta sono ricoperte di affreschi del 300, tra cui una rara iconografia di Cristo Crocifisso tra le braccia di Dio Padre. Gli affreschi della Sala Pinta
ci mostrano, invece, episodi della storia di Roma antica, episodi eroici, luoghi e possedimenti dei Principi Colonna.
Domenica 10/3 – VISITA CULTURALE GUIDATA- La città sotterranea di Colleferro ( RM). (APERTURA SPECIALE )
Una visita di grande interesse a un luogo sotterraneo fuori dagli itinerari conosciuti. Tra il 1943 e il 1944, per difendersi dalle incursioni aeree, vennero utilizzati dagli abitanti di Colleferro la fitta rete di cunicoli e gallerie sotterranee ( circa 6 km di lunghezza) esistente sotto la città.
I RIFUGI ANTIAEREI DI COLLEFERRO

Alla vigilia della Seconda Guerra Mondiale, la particolare natura della produzione della Bombrini Parodi Delfino richiedeva speciali precauzioni per la tutela della fabbrica e al tempo stesso della città e dei suoi abitanti, soprattutto in previsione degli eventuali bombardamenti aerei.
Venne a costituirsi, pertanto, quasi una città sotterranea in miniatura, in cui vissero circa 2000 persone che cercarono di ricreare in queste gallerie sotterranee gli ambienti della vita quotidiana della città di superficie.
Mentre in altre città dalle caratteristiche analoghe fu necessario scavare bunker e tunnel sotterranei, a Colleferro si pensò di sfruttare quelle che erano state le cave su cui sorgevano i due villaggi operai. Sarebbe bastato infatti adattare e rendere in qualche modo abitabili i cunicoli già esistenti. Le pareti altrimenti scure per il colore naturale della pozzolana furono imbiancate con la calce e fu allestito un impianto elettrico, che poi sarebbe servito anche da rudimentale impianto di riscaldamento, nell’impossibilità di accendere fuochi.
Per molti colleferrini i rifugi diventarono una residenza stabile, soprattutto nel periodo fra settembre 1943 e giugno 1944, e fu così che anche i servizi della città dovettero spostarsi nel sottosuolo.
Venne a costituirsi, pertanto, quasi una città sotterranea in miniatura, in cui vissero circa 2000 persone che cercarono di ricreare in queste gallerie sotterranee gli ambienti della vita quotidiana della città di superficie.
A questo proposito, infatti, venne organizzata nei sotterranei un’infermeria, un ufficio anagrafe, un’osteria, una sala da ballo, un luogo per il commercio, una cappella in cui furono celebrati battesimi, comunioni, cresime e matrimoni, una sala parto dove nacquero in quei mesi 8 bambini
Dopo la guerra, i rifugi rimasero pressoché ignorati, fatta eccezione per le numerose uscite ostruite, l’uso delle cavità come discariche e la parte adibita a fungaia.
Nel 1985, il Comune di Colleferro festeggiava il cinquantesimo dalla fondazione. Pietro Borghini, che nei rifugi aveva trascorso parte della sua infanzia, si rivolse al Comune, prima a complimentarsi del programma delle manifestazioni, poi a insistere sul fatto che vi erano dei luoghi che non potevano essere dimenticati: i rifugi antiaerei.
Dopo l’ennesima richiesta e quasi per sfinimento fu accontentato da Renzo Rossi, impiegato comunale appassionato di storia locale, che riferisce: “Scendemmo in questi luoghi, che si dimostrarono unici nel suo genere, e ancora di più ricchi di storia di vita, nel sentire i racconti di Pietro, gli aneddoti, i momenti di lui dodicenne vissuti in quei cunicoli”.
I rifugi di S. Anna furono riaperti al pubblico il 4 dicembre 1985, quelli di S. Barbara il 25 aprile 2016.
Domenica 14/4 – VISITA CULTURALE GUIDATA – Palazzo Theodoli di Sambuci (RM).
La costruzione del castello-palazzo signorile di Sambuci nelle forme attuali è avvenuta in varie fasi tra il XIII e il XVII secolo.
ll castello e’ articolato in un ampio quadrilatero molto irregolare, con quattro torri angolari , su cinque livelli, di cui uno seminterrato. Quest’ ultimo era adibito alle cucine, il piano terra a pratiche lavorative, allo studio e al culto; al primo piano vi erano le sale di rappresentanza, il grande salone per le feste e le stanze ad uso privato; al secondo le stanze degli ospiti e i forestieri e il terzo era destinato ai servizi.
All’interno ammireremo le numerose sale affrescate di notevole interesse e bellezza;
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la Sala Gerusalemme Liberata, con un affresco sulla volta ispirato all’opera di Torquato Tasso;
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il Salone delle Prospettive, con paesaggi prospettici e un colonnato ornato da alcune figure mitologiche;
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la Sala dei Ciclopi, con figure (che rappresentano ciclopi) che sorreggono dei medaglioni raffiguranti Apollo, Marte ed Ercole;
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il Salone del Carro del Sole, ornato da un soffitto in legno decorato da un dipinto raffigurante il carro del Sole affiancato da alcune allegorie sul giorno e sulla notte;
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una sala da bagno con il soffitto ornato dalla scena del Miracolo del Mar Rosso.
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Autore degli affreschi fu Giovan Angelo Canini studioso di antichità classiche e pitture, allievo per un breve periodo del Domenichino, che “prese poi servitù dal cardinal Astalli e per mezzo di lui la prese ancora col marchese suo fratello, che lo condusse a dipingere nel palazzo e chiese del feudo di Sambuci”..
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Al piano terra si trova invece la cappella privata dedicata all’Arcangelo Michele con volte decorate ed altarino centrale sormontato da una grande cornice in stucco di stile barocco, che doveva contenere un’immagine sacra. purtroppo dell’arredo interno non rimane nulla ad eccezione di alcuni antichi scaldabagni a legna dei primi del secolo, di cui un esemplare è visibile nella sala antistante lo scalone d’ingresso.
“LA VILLA” il grande giardino del castello, oggi parco comunale, si estende per una superficie di 54.650 mq ed è l’unico grande giardino della zona. Fu realizzato a partire dal XVII secolo quando da fortezza difensiva divenne dimora signorile. La arricchiscono le siepi modellate in maniera tale da raffigurare i simboli delle due grandi casate che abitarono il castello, le ruote dei Theodoli e i tre cerchi degli Astalli. Inoltre peculiari sono le quattro statue posizionate nel punto di incontro dei vialetti che tagliano il parco in quattro parti e che rappresentano le quattro stagioni
Visita guidata:La Villa dei Volusii e della cittadina romana di Lucus Feroniae (RM) sabato 11 maggio 2019
CLICCA VIDEO
Entreremo nella magnifica Villa dei Volusii Saturnini ( Apertura Speciale ), potente famiglia senatoria, una villa romana tra le più lussuose, splendente di marmi colorati, mosaici policromi e in bianco e nero, arricchiti da figure di uccelli, fiori e simboli vari. Scopriremo, poi, i resti di una cittadina romana, Lucus Feroniae, sorta intorno all’antichissimo luogo di culto dedicato alla dea Feronia, sito bellissimo, senza riedificazioni successive, una piccola cittadina romana abbandonata nel 5° sec., interessante non solo per la bellezza dei resti, ma anche per poter guardare come era fatta una cittadina romana di provincia.

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EFFETTUATA BELLISSIMA VISITA!!!
Domenica 10/3 – VISITA CULTURALE GUIDATA- La città sotterranea di Colleferro ( RM). (APERTURA SPECIALE )
Una visita di grande interesse a un luogo sotterraneo fuori dagli itinerari conosciuti. Tra il 1943 e il 1944, per difendersi dalle incursioni aeree, vennero utilizzati dagli abitanti di Colleferro la fitta rete di cunicoli e gallerie sotterranee ( circa 6 km di lunghezza) esistente sotto la città.
I RIFUGI ANTIAEREI DI COLLEFERRO

Alla vigilia della Seconda Guerra Mondiale, la particolare natura della produzione della Bombrini Parodi Delfino richiedeva speciali precauzioni per la tutela della fabbrica e al tempo stesso della città e dei suoi abitanti, soprattutto in previsione degli eventuali bombardamenti aerei.
Venne a costituirsi, pertanto, quasi una città sotterranea in miniatura, in cui vissero circa 2000 persone che cercarono di ricreare in queste gallerie sotterranee gli ambienti della vita quotidiana della città di superficie.
Mentre in altre città dalle caratteristiche analoghe fu necessario scavare bunker e tunnel sotterranei, a Colleferro si pensò di sfruttare quelle che erano state le cave su cui sorgevano i due villaggi operai. Sarebbe bastato infatti adattare e rendere in qualche modo abitabili i cunicoli già esistenti. Le pareti altrimenti scure per il colore naturale della pozzolana furono imbiancate con la calce e fu allestito un impianto elettrico, che poi sarebbe servito anche da rudimentale impianto di riscaldamento, nell’impossibilità di accendere fuochi.
Per molti colleferrini i rifugi diventarono una residenza stabile, soprattutto nel periodo fra settembre 1943 e giugno 1944, e fu così che anche i servizi della città dovettero spostarsi nel sottosuolo.
Venne a costituirsi, pertanto, quasi una città sotterranea in miniatura, in cui vissero circa 2000 persone che cercarono di ricreare in queste gallerie sotterranee gli ambienti della vita quotidiana della città di superficie.
A questo proposito, infatti, venne organizzata nei sotterranei un’infermeria, un ufficio anagrafe, un’osteria, una sala da ballo, un luogo per il commercio, una cappella in cui furono celebrati battesimi, comunioni, cresime e matrimoni, una sala parto dove nacquero in quei mesi 8 bambini
Dopo la guerra, i rifugi rimasero pressoché ignorati, fatta eccezione per le numerose uscite ostruite, l’uso delle cavità come discariche e la parte adibita a fungaia.
Nel 1985, il Comune di Colleferro festeggiava il cinquantesimo dalla fondazione. Pietro Borghini, che nei rifugi aveva trascorso parte della sua infanzia, si rivolse al Comune, prima a complimentarsi del programma delle manifestazioni, poi a insistere sul fatto che vi erano dei luoghi che non potevano essere dimenticati: i rifugi antiaerei.
Dopo l’ennesima richiesta e quasi per sfinimento fu accontentato da Renzo Rossi, impiegato comunale appassionato di storia locale, che riferisce: “Scendemmo in questi luoghi, che si dimostrarono unici nel suo genere, e ancora di più ricchi di storia di vita, nel sentire i racconti di Pietro, gli aneddoti, i momenti di lui dodicenne vissuti in quei cunicoli”.
I rifugi di S. Anna furono riaperti al pubblico il 4 dicembre 1985, quelli di S. Barbara il 25 aprile 2016.
Domenica 14/4 – VISITA CULTURALE GUIDATA – Palazzo Theodoli di Sambuci (RM).
La costruzione del castello-palazzo signorile di Sambuci nelle forme attuali è avvenuta in varie fasi tra il XIII e il XVII secolo.
ll castello e’ articolato in un ampio quadrilatero molto irregolare, con quattro torri angolari , su cinque livelli, di cui uno seminterrato. Quest’ ultimo era adibito alle cucine, il piano terra a pratiche lavorative, allo studio e al culto; al primo piano vi erano le sale di rappresentanza, il grande salone per le feste e le stanze ad uso privato; al secondo le stanze degli ospiti e i forestieri e il terzo era destinato ai servizi.
All’interno ammireremo le numerose sale affrescate di notevole interesse e bellezza;
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la Sala Gerusalemme Liberata, con un affresco sulla volta ispirato all’opera di Torquato Tasso;
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il Salone delle Prospettive, con paesaggi prospettici e un colonnato ornato da alcune figure mitologiche;
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la Sala dei Ciclopi, con figure (che rappresentano ciclopi) che sorreggono dei medaglioni raffiguranti Apollo, Marte ed Ercole;
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il Salone del Carro del Sole, ornato da un soffitto in legno decorato da un dipinto raffigurante il carro del Sole affiancato da alcune allegorie sul giorno e sulla notte;
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una sala da bagno con il soffitto ornato dalla scena del Miracolo del Mar Rosso.
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Autore degli affreschi fu Giovan Angelo Canini studioso di antichità classiche e pitture, allievo per un breve periodo del Domenichino, che “prese poi servitù dal cardinal Astalli e per mezzo di lui la prese ancora col marchese suo fratello, che lo condusse a dipingere nel palazzo e chiese del feudo di Sambuci”..
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Al piano terra si trova invece la cappella privata dedicata all’Arcangelo Michele con volte decorate ed altarino centrale sormontato da una grande cornice in stucco di stile barocco, che doveva contenere un’immagine sacra. purtroppo dell’arredo interno non rimane nulla ad eccezione di alcuni antichi scaldabagni a legna dei primi del secolo, di cui un esemplare è visibile nella sala antistante lo scalone d’ingresso.
“LA VILLA” il grande giardino del castello, oggi parco comunale, si estende per una superficie di 54.650 mq ed è l’unico grande giardino della zona. Fu realizzato a partire dal XVII secolo quando da fortezza difensiva divenne dimora signorile. La arricchiscono le siepi modellate in maniera tale da raffigurare i simboli delle due grandi casate che abitarono il castello, le ruote dei Theodoli e i tre cerchi degli Astalli. Inoltre peculiari sono le quattro statue posizionate nel punto di incontro dei vialetti che tagliano il parco in quattro parti e che rappresentano le quattro stagioni
GUARDATE LE BELLISSIME VISITE DELL’ANNO 2018 ED I FILMATI EFFETTUATI!
PER L’ANNO 2018 sono state effettuate le seguenti visite culturali guidate a luoghi segreti del Lazio:
clicca sempre www.sentieroelfi.net/news per aggiornamenti e dettagli singole attivita’ di tutti i settori
(per ogni visita effettuata guarda filmati insieme alla descrizione!!!)
Domenica 14/1 – Dal Medioevo ai Borgia – NEPI: luoghi segreti di storia e di arte (VT)
Domenica 4/2- Il Castello Odescalchi di Bracciano (RM)
Domenica 18/2- IL SUPER BUNKER DEL MONTE SORATTE
Domenica 18/3- Un antico feudo dei Principi Colonna: alla scoperta dei tesori di storia e di arte di Genazzano (RM)
Domenica 15/4 – Orvinio e il grande pittore Vincenzo Manenti.
Sabato 5/5 – Il Palazzo Giustiniani a Bassano Romano (VT).
Domenica 20/5-: Gallese e il mistero degli Ipogei di Loiano ( VT)
Il Palazzo Baronale dei Conti di Segni e i capolavori del Rinascimento nelle chiese di Poli (RM)
VISITA CULTURALE GUIDATA: POLI(RM)– Il Palazzo Baronale dei Conti di Segni e i capolavori del Rinascimento nelle chiese di Poli.
Oltre agli appartamenti di Torquato Conti, apriremo con permesso speciale il salone al secondo piano e la cappella Conti affrescata dal Cavalier D’Arpino!


Il paese di POLI ,
situato su un’altura dei Monti Prenestini, si trova tra Palestrina e Tivoli a sud est di Roma. Con i suoi caratteristici 35 vicoli molto stretti , è rimasto intatto nel corso dei secoli e possiede un’ossatura stradale a “spina di pesce“
AMMIREREMO
il delizioso Palazzo Baronale arricchito da decorazioni che ricordano le decorazioni farnesiane di Castel Sant’Angelo a Roma: Palazzo Conti fu costruito tra il XIII e il XIV secolo per volere del condottiero Torquato Conti. Il palazzo è passato in epoca recente fra le proprietà di privati che hanno donato parte dell’edificio alla sede del comune. La famiglia mantiene ancora in suo possesso il piano nobile del Palazzo Conti. Tra le curiosità è bene ricordare che, proprio al piano nobile, nell’ala affrescata nacque il futuro Papa Innocenzo XIII.
scopriremo gli ambienti e la cappella affrescati dal Cavalier ’Arpino;
La chiesa di S. Stefano con origini precedenti al 1000, conserva una drammatica crocifissione di Taddeo Zuccari e altri affreschi settecenteschi di Antonio Rosati.
La chiesa di Sant’Antonio Abate è del XV secolo e conserva affreschi secenteschi. Dopo una serie di passaggi che videro il paese, prima in mano a Stefano Stefaneschi, poi di nuovo al monastero ed ancora ad un certo Giovanni Conte, divenne possedimento del Monastero di Roma.
Una visita di scoperta di luoghi e capolavori del Lazio fuori dagli itinerari consueti.
Domenica 25/11- Alla scoperta dei grandi cicli di affreschi rinascimentali di Corchiano (VT).
Per articoli dettagliati corredati di foto cliccare www.sentieroelfi.net/news
tutte le informazioni su alcune delle visite culturali effettuate ai luoghi segreti del Lazio per foto cliccare
www.sentieroelfi.net/galleria
per filmati cliccare sul nostro canale youtube:
https://www.youtube.com/channel/UCyn20ApNJy4NTfm6wfnbRiw
EFFETTUATA!! GUARDA IN FONDO PER DESCRIZIONE COMPLETA e PER FILMATI!!!
Domenica 14/1 – VISITA CULTURALE GUIDATA– Dal Medioevo ai Borgia – NEPI: luoghi segreti di storia e di arte (VT) clicca www.sentieroelfi.net/news per dettagli
Entreremo ( Apertura Speciale) nella Fortezza Borgiana, il castello di Lucrezia Borgia, un affascinante complesso ricco di storia e suggestioni; visiteremo l’antichissima chiesa di S. Biagio ( Apertura Speciale) risalente al 10° sec., affascinante per la storia, le sue decorazioni, i suoi affreschi dell’abside e del ciborio gotico, arricchita da un’antichissima cripta decorata con affreschi del 13° sec.; scopriremo le Catacombe di S. Savinilla, ricca di iscrizioni paleocristiane, con frammenti di decorazione pittorica del 4°-5° sec. D.C., e con affreschi della fine del 13° sec. della scuola del Cavallini; ammireremo l’imponente basilica dell’Assunta che racchiude alcuni tesori di arte come il bellissimo Trittico del S.S. Salvatore dipinto da Giulio Romano, il Sarcofago in marmo di Carrara con le stupende sculture attribuite al Bernini, scenderemo poi nella vasta Cripta dell’11° sec., suggestiva per la selva di colonne decorate da capitelli romanici ricchi di simbologie.
Domenica 4/2- VISITA CULTURALE GUIDATA– Il Castello Odescalchi di Bracciano (RM)
EFFETTUATA BELLISSIMA VISITA !!!
Domenica MATTINA 4/2- VISITA CULTURALE GUIDATA- Il Castello Orsini Odescalchi di Bracciano (RM)
Il luogo di partenza e’ sempre da Piazza Re di Roma angolo Largo Vercelli.
Uno degli esempi più affascinanti nel nostro paese di architettura militare fortificata, decorata all’interno da affreschi e decorazioni di stampo rinascimentale.
Abbiamo i cicli pittorici di Taddeo e Federico Zuccari nella Camera Papalina e nello Studiolo annesso, dove le Storie di Alessandro Magno e di Amore e Psiche sono armoniosamente alternate con motivi decorativi a grottesche. Nella quinta Sala è il Ciclo delle Figure Femminili di Antoniazzo Romano,
al quale è attribuito anche il grande affresco nella Sala dei Trionfi di Caccia; Storie degli Orsini nei dipinti della Sala di Isabella, la Camera Rossa, dove la leggenda vuole che la gentildonna ricevesse i suoi amanti per poi liberarsene precipitandoli nel lago attraverso una botola; la Sala di Ercole, dove è affrescato il mito del semidio, simbolo della virtus romana; la Sala delle Armi;
affascinante la passeggiata sugli spalti per ammirare il panorama del lago.
ASSOCIAZIONE IL SENTIERO DEGLI ELFI
Segreteria: Giovedì e Venerdì dalle 17,00 alle 20,00 Prenotazioni entro il venerdì precedente l’iniziativa.
TEL. 06-2678689; Cell. 3477343964; Sito Web: www.sentieroelfi.net;
EFFETTUATA BELLISSIMA VISITA!!!!
Domenica mattina 18/2/18 VISITA GUIDATA: UNA CITTADELLA SOTTERRANEA ATOMICA SOTTO IL MONTE SORATTE (RM)
SOLO RINVIATA BELLISSIMA VISITA POLI!! Domenica MATTINA 18/2- VISITA CULTURALE GUIDATA: UNA CITTADELLA SOTTERRANEA ATOMICA SOTTO IL MONTE SORATTE (RM)

Il luogo di partenza e’ sempre da Piazza Re di Roma angolo Largo Vercelli. E’ previsto sempre un secondo appuntamento vicino al luogo dell’iniziativa da dare in fase di prenotazione per permettere la partecipazione ai soci fuori Roma.


Super Bunker costruito alla fine degli anni trenta per ospitare in caso di bombardamenti il Duce e il Governo Fascista, divenuto nel 1943 sede del Quartier Generale dell’esercito tedesco per il Sud Europa, con i suoi 5 km di corridoi, sale, depositi, fu dal 1967, per quasi trenta anni, durante gli anni della Guerra Fredda, un Super Bunker Antiatomico, rifugio in caso di guerra atomica per il Presidente della Repubblica e il Governo Italiano.
Una visita affascinante, un complesso ipogeo unico nel panorama italiano.
ASSOCIAZIONE CULTURALE IL SENTIERO DEGLI ELFI
EFFETTUATA!!!INTERESSANTE VISITA AI LUOGHI SEGRETI DEL LAZIO!!!
Domenica 18/3- VISITA CULTURALE GUIDATA- Un antico feudo dei Principi Colonna: alla scoperta dei tesori di storia e di arte di Genazzano (RM)
clicca sotto per video effettuato durante la visita
https://youtu.be/d_3nkCATCuQ
ed altri video ancora per vedere i luoghi segreti del Lazio scoperti dal Sentiero degli Elfi!!!
https://www.facebook.com/sentieroelfi/videos/1618800604868875/
https://www.facebook.com/sentieroelfi/photos/pcb.1628821913866744/1628821727200096/?type=3
per programma settore visite culturali
http://www.sentieroelfi.net/visite-culturali-guidate-luoghi-segreti-del-lazio-2/
UNA GIORNATA INTERA dedicata alla scoperta dei luoghi più affascinanti presenti in questa deliziosa piccola capitale medievale. Passeggiando nel suggestivo nucleo trecentesco del borgo, visiteremo il magnifico Castello Colonna con la sua Cappella Palatina deliziosamente affrescata;
entreremo poi nella suggestiva Chiesa di San Nicola, del 13mo secolo, per ammirarne la bellissima pavimentazione cosmatesca in “opus tassellatum” con croci e ruote;
Avremo modo di ammirare il gioiello d’arte della ex chiesa di S. Croce , che faremo aprire appositamente per noi( Apertura Speciale).
Costruita nel 10° sec., è interamente ricoperta da magnifici cicli di affreschi del 13°, 14°e 15° sec ; un’occasione ghiotta per visitare un ex edificio religioso, utilizzato come sacrario militare e perennemente chiuso;
ammireremo l’imponente e vasto complesso del Ninfeo Bramantesco: la vasta ed imponente struttura di impianto rinascimentale, con loggia, sala ottagona, serliane, ornata di conchiglie, oculi, nicchie, e’ un gioello architettonico che ha insiti tutti i concetti della “Rinascenza”.
e il magnifico santuario della Madonna del Buon Consiglio che racchiude tra le tante opere d’arte presenti, anche una suggestiva opera del Bernini, una artistica balaustra marmorea in cui sono scolpiti sei angeli che sostengono un articolato panneggio.
Questa balaustra, scolpita inizialmente dal Bernini per la chiesa di S. Maria in Posterula a Roma, venne poi fatta portare dai Principi Colonna a Genazzano, nella loro piccola capitale.
Domenica 15/4 – VISITA CULTURALE GUIDATA– Orvinio e il grande pittore Vincenzo Manenti.
Orvinio e il grande pittore Vincenzo Manenti.
Clicca qui per video opere MANENTI S. MARIA DEI RACCOMANDATI
https://www.facebook.com/sentieroelfi/videos/1631520030263599/
In questo scenografico, piccolo borgo medievale della Sabina, incluso nell’elenco
DEI BORGHI PIU’ BELLI DI’ITALIA, andremo alla scoperta di alcune straordinarie chiese che racchiudono magnifici affreschi e dipinti di questo importante pittore.
Le opere del MANENTI arricchiscono molti edifici religiosi dell’Italia centrale. Le troviamo, ad esempio, nell’abbazia di Farfa, nel Sacro Speco di Subiaco, nelle chiese di Rieti, e in tanti altri borghi e città.

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Il Manenti, originario di Orvinio, ha arricchito le chiese del borgo natio di un imponente corpus di opere .
Visiteremo la magnifica chiesa di S.MARIA DEI RACCOMANDATI, quasi una vera e propria galleria pittorica delle opere del Manenti.

Grandi affreschi e dipinti, i deliziosi altari in marmi policromi, le splendide cappelle CERVELLI E BASILICI, interamente affrescate, rendono affascinante la visita di questa chiesa.
Faremo aprire la chiesa di S. MARIA DI VALLEBONA ( Apertura Speciale )

situata poco fuori Orvinio, in splendida posizione,

che sorge dove un tempo si
trovava l’antico CASTRUM DI VALLEBONA, – una torre di questo si trova proprio in prossimità della chiesa-che racchiude all’interno dipinti e affreschi del MANENTI, recentemente restaurati.
Scopriremo la deliziosa EX CHIESA DI SAN GIACOMO ( apertura speciale) progettata dal Bernini, con una magnifica facciata architettonica, quasi una bomboniera, che racchiude anch’essa opere del MANENTI.
I
EFFETTUATA MERAVIGLIOSA VISITA!!!SABATO MATTINA 5 MAGGIO 2018: VISITA CULTURALE GUIDATA:
“ IL PALAZZO DEI PRINCIPI GIUSTINIANI A BASSANO ROMANO (VT)”
clicca anche su video
https://www.facebook.com/sentieroelfi/videos/1666493606766241/
ANTICO MANIERO passato dagli Odescalchi ai Giustiniani,trasformato in uno splendido Palazzo-Villa Rinascimentale, conserva negli interni, magnifiche sale decorate da splendidi cicli di affreschi manieristici, opera del Domenichino,
di Francesco Albani, di Bernardo Castello, di Paolo Guidotti detto il Cavalier Borghese, Antonio Tempesta. Ammireremo il Loggiato decorato a grottesche della scuola degli Zuccari,
il Salone dei Cesari, la Sala di Amore e Psiche,
la Sala del Parnaso,
il Salone del Cavaliere con l’allegoria dell’Eterna Felicità, le Sale delle 4 Stagioni,
il Camerino con le Leggende di Diana, la Sala da Pranzo con il Mito di Fetonte.
Un’occasione particolare che ci consente di visitare questo complesso signorile da poco restaurato, splendido capolavoro dei Rinascimento Italiano.
Domenica 20/5- VISITA CULTURALE GUIDATA: Gallese e il mistero degli Ipogei di Loiano ( VT)
“GALLESE E IL MISTERO DEGLI IPOGEI DI LOIANO”
clicca sotto per video
https://www.facebook.com/sentieroelfi/videos/1686336294781972/
Ammireremo i tre scenografici e vasti ambienti rupestri degli Ipogei di Loiano, un unicum nell’Italia Centrale, la cui origine e funzione è ancora avvolta nel mistero.
Frequentati dall’età antica fino ai nostri giorni, racchiudono una serie di nicchie dislocate sulle pareti, che rendono particolarmente enigmatico questo sito. Varie ipotesi sono state avanzate negli ultimi anni, tra cui quella che ha raccolto più favore è quella di uso per processi di Tanatometamorfosi.
Completata la visita degli ipogei, entreremo poi nella Chiesa di S. Agostino che racchiude bellissimi affreschi del Pastura. Un vero gioiello artistico è la magnifica Cappella dell’Annunziata con le pareti completamente affrescate da artisti della scuola di Baldassarre Peruzzi, con splendide scene che rappresentano l’Annunciazione, la Natività, l’Adorazione dei Magi, la Strage degli Innocenti.
Scopriremo, infine, il prezioso complesso romanico di S. Famiano, luogo di sosta dei pellegrini medievali lungo la Via Francigena Amerina.
un unicum nell’Italia centrale, la cui origine e funzione è ancora avvolta nel mistero.
Domenica MATTINA 7/10 VISITA CULTURALE GUIDATA: POLI(RM)– Il Palazzo Baronale dei Conti di Segni e i capolavori del Rinascimento nelle chiese di Poli.

AMMIREREMO il delizioso Palazzo Baronale arricchito da decorazioni che ricordano le decorazioni farnesiane di Castel Sant’Angelo a Roma;
scopriremo gli ambienti e la cappella affrescati dal Cavalier ’Arpino; ammireremo la chiesa di S. Stefano che racchiude affreschi del 14°-16° sec. e, nell’abside, una drammatica Crocifissione affrescata da Taddeo Zuccari; la chiesa di S. Antonio Abate, interamente affrescata nel 15°-16° sec.; una visita di scoperta di luoghi e capolavori fuori dagli itinerari consueti.
Domenica 25/11- VISITA CULTURALE GUIDATA– Alla scoperta dei grandi cicli di affreschi rinascimentali di Corchiano (VT).
Questo delizioso borgo ricco di memorie etrusche e medievali racchiude vasti, famosi e splendidi cicli di affreschi opera di Alessandro , Lorenzo e Bartolomeo Torresani, di Jacopo Siculo, di Lorenzo e Antonio da Viterbo Faremo aprire la magnifica chiesa della Madonna del Soccorso ( Apertura Speciale ), su progetto di Giuliano da Sangallo, dalla bellissima architettura, magnificamente decorata e affrescata dai Torresani, con la splendida Cappella Paradisi. Molto bella la chiesa di S. Biagio con i suoi cicli di affreschi di Lorenzo e Antonio da Viterbo e del Maestro di Corchiano; ammireremo la chiesa di S. Egidio anch’essa con affreschi dei Torresani.
ALCUNE BELLISSIME VISITE CULTURALI EFFETTUATE!!
vedi filmati visita nepi clicca sotto
https://youtu.be/LazIo8qnrKQ
Domenica MATTINA 14/1 –VISITA CULTURALE GUIDATA:
Dal MEDIOEVO AI BORGIA – NEPI, LUOGHI SEGRETI DI STORIA E DI ARTE(VT)
Entreremo ( Apertura Speciale) nella Fortezza Borgiana, il castello di Lucrezia Borgia, un affascinante complesso ricco di storia e suggestioni; visiteremo l’antichissima chiesa di S. Biagio ( Apertura Speciale) risalente al 10° sec., affascinante per la storia, le sue decorazioni, i suoi affreschi dell’abside e del ciborio gotico, arricchita da un’antichissima cripta decorata con affreschi del 13° sec.; scopriremo le Catacombe di S. Savinilla, ricca di iscrizioni paleocristiane, con frammenti di decorazione pittorica del 4°-5° sec. D.C., e con affreschi della fine del 13° sec. della scuola del Cavallini; ammireremo l’imponente basilica dell’Assunta che racchiude alcuni tesori di arte come il bellissimo Trittico del S.S. Salvatore dipinto da Giulio Romano, il Sarcofago in marmo di carrara con le stupende sculture attribuite al Bernini, scenderemo poi nella vasta Cripta dell’11° sec., suggestiva per la selva di colonne decorate da capitelli romanici ricchi di simbologie.
PROGRAMMA
– Visita della Catacomba di Santa Savinilla
LA CATACOMBA RECA IL NOME DI SANTA SAVINILLA, donna che, secondo la tradizione avrebbe fatto seppellire all’interno del terreno di sua proprietà i corpi dei santi patroni di Nepi Tolomeo e Romano. Seppur di estensione limitata rispetto agli analoghi cimiteri di Roma, la catacomba di Santa Savinilla si distingue per la sua monumentalità. Le gallerie, infatti, raggiungono l’altezza di circa 3.50 metri, del tutto inconsueta per una struttura di questo tipo. Al suo interno tombe “a mensa”, tombe “ad arcosolio”, “formae” pavimentali, nicchioni funerari e semplici loculi per un totale stimato a più di mille sepolcri.
La tipologia delle sepolture, i dati epigrafici e l’analisi dei materiali ceramici rinvenuti permettono di datare il momento di utilizzo della catacomba all’inizio del IV sino alla prima metà del V secolo. Alla catacomba si accede dalla chiesa di San Tolomeo realizzata fra la fine del XVII e l’inizio del XVIII secolo.
– Visita dei principali monumenti del centro storico:
Il Duomo
Secondo la tradizione il Duomo di Nepi, dedicato alla Beata Vergine Assunta in cielo, sarebbe stato edificato sopra un antico tempio pagano. Notizie di una prima cattedrale vengono fatte risalire al V secolo, quando le fonti citano per la prima volta un vescovo nepesino.
Le più antiche murature osservabili della struttura attuale possono, però, essere fatte risalire al XII secolo. A questo momento è attribuibile la bella cripta, caratterizzata da 24 colonne ornate da capitelli scolpiti con figure mostruose, tipiche del simbolismo romanico.
Varie altre modifiche si ebbero nel corso del tempo, fra le quali la ricostruzione del portico, nel XV secolo, e l’aggiunta di due navate, quarta e quinta, nel XVII e XVIII secolo. Nel 1798 le truppe francesi incendiarono la cattedrale danneggiandola gravemente. L’interno della chiesa fu ricostruito e le pareti decorate con pitture raffiguranti la vita della Vergine Maria, ad opera di Domenico Torti.
La Chiesa di San Biagio
La chiesa di San Biagio è menzionata per la prima volta in un documento risalente alla metà del X secolo, quando l’edificio era parte di un complesso benedettino dipendente dal monastero di San Ciriaco in Via Lata a Roma.
L’edificio si presenta ad un’unica aula. Sul lato sinistro del piano rialzato occupato dal presbiterio, un ciborio dedicato a San Biagio ed affrescato con pitture della fine del XV secolo. L’abside reca affreschi di epoca diversa, i più antichi risalenti al XII secolo.
Sotto il presbiterio c’è la bella cripta divisa in tre piccole navate da due slanciate colonne di reimpiego e decorata con affreschi del XIII SEC.
Il Forte dei Borgia
Fra i monumenti di Nepi, il “Forte dei Borgia” è sicuramente il più significativo. Il castello nella tradizione popolare ha assunto il nome di “Forte dei Borgia” essendo intimamente legato all’importante famiglia di origine catalana. In realtà, quanto oggi visibile è il risultato di sovrapposizioni che testimoniano della continuità storica che caratterizza la cittadina di Nepi.
Il nucleo originale della rocca, infatti, poggia le fondamenta su una fortificazione di epoca romana posta a difesa del lato occidentale dell’abitato e di una delle principali porte di ingresso alla città.
Una torre trapezoidale fu aggiunta fra la metà del XII e la metà del XIII secolo. Importanti modifiche furono apportate fra il 1479 ed 1483. La fortezza fu dotata di locali residenziali ed altri se ne aggiunsero sul finire del 1499. Questi ampliamenti furono realizzati sotto Rodrigo Borgia al quale nel 1479 era stata concessa la proprietà di Nepi, confermata, poi, da una bolla di Innocenzo VIII dell’ottobre del 1484.
Le opere commissionate nel 1499 dovevano conferire un aspetto più marcatamente residenziale alla struttura in previsione della sua prossima donazione alla figlia Lucrezia, la cui presenza nel castello è documentata per l’anno successivo.
La progressiva decadenza della struttura iniziò nel XVI secolo con l’abbandono della città da parte di Pier Luigi Farnese.
ALCUNE DELLE VISITE EFFETTUATE NELL’ANNO 2017!!
Domenica 26/11/17: EFFETTUATA VISITA CULTURALE GUIDATA AL CASTELLO SAVELLI-TORLONIA DI PALOMBARA SABINA.
CLICCA PER FILMATO EFFETTUATO DURANTE L’INIZIATIVA!
https://www.facebook.com/sentieroelfi/videos/1511368298945440/
SITUATO NEL PUNTO PIU’ ALTO DEL PAESE, da cui partono a spirale le vie che attraversano il centro abitato, e’ il CASTELLO SAVELLI DI PALOMBARA SABINA, molto vasto e dalla struttura architettonica complessa, articolata, ricca di edifici, fortificazioni e camminamenti. Splendido il Salone degli Eroi e lo Studiolo, affrescati da Baldassare Peruzzi.
Palombara Sabina
Le prime notizie sul castello di Palombara risalgono al IX sec. e la sua esistenza fu annotata nel registro Sublacense del 1064. Esso sorse su un castrum costituitosi dopo l’invasione longobarda e nel XII sec. aveva già assunto una forma quadrangolare che inglobava il palatium precedente. Dal 1216 risulta possedimento dei Savelli, che tra il XIII ed il XV sec. apportarono delle modifiche aggiungendo il cosiddetto “muro del soccorso”,una galleria chiamata così perché i balestrieri potevano correre fino al torrione e tornare alla rocca senza essere visti. In seguito, durante la signoria di Giacomo e Troilo Savelli (1480), si ebbe una vera e propria ristrutturazione generale che lo trasformerà in residenza baronale. La struttura così raggiunta rimase nella guerra tra il papa Paolo IV e gli spagnoli. Il castello era una vera roccaforte adatta a resistere agli assedi.
Nel Castello troveremo gli affreschi attribuiti a Baldassarre Peruzzi ... ma c’è chi dice che siano di Raffaello Sanzio, o perlomeno della sua scuola …
Alcuni anni fa, nel corso di una serie di restauri, sono stati rinvenuti degli affreschi del XVI sec. in due locali: in un piccolo studio privato e in un salone una bellissima decorazione ad affresco di inizio Cinquecento raffigurante una serie di ritratti di eroi romani, appartenenti ad un periodo che va dalla Monarchia fino alla Repubblica, tra cui Attilio Regolo …
In uno studiolo vedremo allegorie delle arti liberali (Astronomia, Musica, Retorica, Aritmetica, Geometria e Dialettica) incorniciate da grottesche con arpie, festoni, finti tendaggi e paraste dipinte.
Troveremo anche reperti archeologici dell’età classica.
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Per informazioni e prenotazioni la nostra segreteria risponde il giovedì e venerdì dalle ore 17 alle 20 Tel. 06.26.786.89 Cellulare 347.7343.964
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ALCUNE BELLISSIME VISITE CULTURALI EFFETTUATE!!
Uno scrigno naturale, la Grotta dell’Arco di Bellegra, di nuova apertura al pubblico,
famosa per il suo sviluppo in lunghezza, per l’ampiezza delle sue sale ricche di stalagmiti, stalattiti e concrezioni fantasiose, e per due affascinanti gruppi di pitture rupestri, databili tra la fine del Neolitico e la prima età del bronzo ( 4000 A.C.).
SONO le uniche grotte che si trovano nella provincia di Roma e, per il loro sviluppo in lunghezza e per l’ampiezza di alcune sue grandi sale, rappresentano una delle piu’ importanti manifestazioni carsiche ipogee presenti nella Regione Lazio.
E’ stato inaugurato lo scorso mese di agosto il nuovo adattamento turistico della Grotta dell’Arco di Bellegra, sui Monti Ernici in provincia di Roma,in un’area caratterizzata da intensi fenomeni carsici di superficie e di profondità in località Pantano, zona ottenuta nel 1911 dal prosciugamento di un preesistente lago per utilizzazione agricola a tre chilometri da Bellegra, il piccolo borgo fondato dagli Ernici sulla cresta del Monte Celeste, tra la Val d’Aniene e la Valle del Sacco.
Venne esplorata nel giugno 1925 dal Circolo Speleologico Romano, poi nell’aprile 1966 il Gruppo Speleologico Grottaferrata riuscì a forzare la strettoia finale, arrivando all’attuale fondo.
Nel 1999, alla fine dell’ampio corridoio iniziale della Grotta dell’Arco e’ avvenuto il ritrovamento di due gruppi di pitture rupestri, databili tra le ultime fasi del Neolitico e la prima età del Bronzo (4000/3500 a.C.), dal singolare schema stilistico, finora poco conosciuto in Appennino, segno inequivocabile di una frequentazione umana assai antica, che ha molte analogie con le pitture di Sierra de Guadarrama, in Spagna, e soprattutto con quelle di Cala dei Genovesi a Levanzo (isole Egadi), un luogo sacrale forse collegato al culto delle acque.
Si tratta di 4 pitture rosse e 5 nere, figure antropomorfe maschili decisamente schematizzate, ma tipiche della tarda preistoria, che trova pochi riscontri stilistici nella penisola italiana.
La Grotta dell’Arco, che prende il nome da un grande arco naturale posto poco più a valle,
è attraversata dal torrente Cona che ne ha plasmato la morfologia dando origine a limpidi laghetti sotterranei. La prima parte si snoda attraverso due grandi sale ed è accessibile al pubblico, poi il percorso si restringe per ampliarsi di nuovo in giganteschi saloni, collegati da stretti cunicoli, la cui visita è riservata ai soli speleologi con adeguata attrezzatura.
Sono previsti tre diversi percorsi di visita, rivolti ad un pubblico con motivazioni differenti: il primo, turistico, che noi percorreremo, lungo 270 m e della durata di un’ora, riguarda il tratto iniziale di facile accesso ed è adatto per chiunque, disabili compresi. La grotta e’ l’unica turistica in provincia di Roma e nel Lazio assieme a quelle di Pastena e di Collepardo (Fr).
Grotta dell’Arco
FORSE VI FARA PIACERE SAPERE CHE…
…LA VISITA DEGLI ELFI PREVEDE LA MATTINATA ALLA GROTTA DELL’ARCO
con visita turistica, (non speleologica) (PORTARE FELPA!!!)
ma per chi si vorra’ intrattenere facciamo presente che l’8 ottobre 2017
” …si svolge a Bellegra, “Città dei Panorami” a 815 metri d’altezza tra la Valle del Sacco e la Valle dell’Aniene in provincia di Roma, …. Domenica 8 Ottobre 2017 in Piazza del Municipio, Piazza Giovanni Paolo II° e Piazza della Libertà, la undicesima edizione della
(CI SIAMO INTRATTENUTI ALLA SAGRA!!!)
“SAGRA DELLE TACCHIE AI FUNGHI PORCINI”,
organizzata dalla Pro Loco di Bellegra, che celebra due prodotti gustosi e tipici della cucina e del territorio bellegrano. Le tacchie, nella antica ricetta delle nonne bellegrane, sono un tipo di pasta fatta a mano con acqua, farina e uova, che una volta “ammassate” vengono tagliate a mano in maniera casuale ma sempre in modo da darle la tipica forma a rettangoli irregolari. L’abbinamento classico che da sempre è caratteristico della cucina bellegrana è con i saporiti funghi porcini di cui i numerosi boschi di Bellegra sono ricchi in questo periodo dell’anno.
Convento di San Cosimato a Vicovaro
clicca qui per galleria iniziativa:
http://www.sentieroelfi.net/galleria/gallery/complesso-monastico-san-cosimato-visita-del-2-aprile-2017/#visite-culturali-guidate-ai-luoghi-segreti-del-lazio
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Il Complesso Monastico di San Cosimato a Vicovaro e’ uno degli angoli più suggestivi della Valle dell’Aniene, a 45 km da Roma sulla parete rocciosa a picco sul fiume, oasi di tranquillità immersa nella fantastica natura del Parco Regionale dei Monti Lucretili. Con le sue grotte naturali ed artificiali ed i suoi cunicoli degli acquedotti, Marcio e Claudio, in disuso, ospitò nel sec. VI d. C una fiorente “laura” (cenobio) di anacoreti.
Nel refettorio scavato nella roccia di questa comunità sarebbe avvenuto il tentato avvelenamento di S. Benedetto elettovi abate. Abbracciata nel sec. VI la Regola del Patriarca di Norcia la comunità monastica eresse tra i ruderi romani soprastanti la scogliera, una chiesa ed un monastero dedicandoli ai Ss. medici Cosma e Damiano (San Cosimato).
CHIESE RUPESTRI NEL CONVENTO DI SAN COSIMATO
Devastato più volte da barbari (sec. VI) e Saraceni (IX) è passato nei secoli dalla guida dei cluniacensi prima (sec. X) a quella dei cistercensi poi (XIII) che rimasero fino al 1407, anno in cui il monastero vicovarese fu concesso da Gregorio XII ai Frati Ambrosiani di S. Clemente a Roma, che tra fine XV inizio XVI secolo provvidero a un ampio restauro. Dal 1648 è stato affidato ai Frati del Terzo Ordine Regolare di san Francesco, mentre da pochi anni è gestito da una cooperativa di servizi.
EREMI DI SAN BENEDETTO ED EX ORATORIO DI SAN MICHELE
CHIESA E CONVENTO
Sull’ampio piazzale trapezoidale si affacciano la chiesa e il convento adiacente, entrambi di origine medievale, ma più volte rifatti nel corso dei secoli. Nell’atrio rinascimentale della chiesa, decorato da affreschi seicenteschi di Antonio Rosati, spiccano le scene della Battaglia di San Cosimato, dove fra il IX e il X secolo un imperatore Carolingio sconfisse i saraceni
.
Nell’interno, modificato fra il XV e il XVIII secolo con l’aggiunta di cappelle, restano scarsissime testimonianze della costruzione originaria. Reperti antichi di grande interesse sono raccolti negli ampi sotterranei del vicino convento; vi sono riconoscibili anche le cisterne romane appartenenti alla villa sulla quale fu costruito il complesso. Sul piazzale si apre l’ingresso delle grotte comunicanti con il monastero grazie alla rete costituita dagli spechi degli acquedotti romani. Qui vissero alcuni degli anacoreti che precedettero San Benedetto nella valle dell’Aniene.
ACQUEDOTTI ROMANI MARCIO E CLAUDIO
per i filmati e altre foto dei viaggi effettuati ed ulteriori informazioni sulle attività,
oltre alla nostra galleria fotografica www.sentieroelfi.net/galleria
vedi anche settore www.sentieroelfi.net/viaggi-culturali-all-estero
Domenica 5/3- VISITA CULTURALE GUIDATA AL PALAZZO DORIA-PAMPHILI DI VALMONTONE
BELLISSIMA VISITA EFFETTUATA!!! vedi foto e filmati cliccando sui link
e per filmati nella playlist “Gioielli di Archeologia, Storia ed Arte” in
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Nella visita culturale guidata del 5 marzo 2017 del Sentiero degli Elfi
si ammirereranno gli affreschi del Piano Nobile costituito dalle Stanze dei quattro elementi:
STANZA DEL FUOCO di Francesco Cozza
STANZA DELL’ARIA di Mattia Preti
L’ultimo artista a lavorare a Valmontone durante un soggiorno brevissimo è Mattia Preti, che esegue la volta dell’Aria in sole sedici giornate di lavoro.
La concezione spaziale adottata per la stanza, riflette un distacco dalle tradizionali ripartizioni, ancora più netto rispetto a quello apportato dal Cozza. Eliminando ogni sovrastruttura architettonica, Preti elabora uno sfondamento illusorio della volta in cui lascia fluire liberamente le figure sottolineando così, in maniera straordinaria, la loro quasi reale presenza nell’aria.
Stanza dell’Acqua di Guillame Courtois STANZA DELL’ACQUA
Nelle ripartizioni della volta dell’Acqua sono presenti soggetti mitologici attinenti all’elemento, quali Nettuno e Anfitrite che si fronteggiano su due lati opposti della stanza. Proteo e le Naiadi sono dipinti sulla parete settentrionale. Nell’ultimo riquadro, tratto dalle Metamorfosi di Ovidio, è raffigurato Polifemo mentre spia la sua innamorata Galatea che colloquia con Aci. Al centro della volta alcuni Amorini versano acqua da una conchiglia e scoccano frecce a simboleggiare la caduta della pioggia
STANZA DELLA TERRA
L’autore dell’ adiacente Stanza della Terra è Giambattista Tassi, figura quasi del tutto ignota alla critica. Artista di evidente formazione cortonesca, risulta documentato nelle filze di pagamento di Valmontone con una dicitura che alterna la forma Tassi a quella corrotta di “Tazzi”. IL CAMERINO DELL’AMERICA
Anche il continente dell’Africa segue fedelmente la descrizione indicata da Cesare Ripa nella sua Iconologia: «Una donna mora, quasi nuda, haverà li capelli crespi, […] con la destra mano tenga uno scorpione, e con la sinistra un cornucopia pien di spighe di grano; da un lato appresso di lei vi sarà un ferocissimo leone». Con una lieve variante rispetto al testo, l’Africa del Mola, dalla scura carnagione, è quasi completamente coperta da una veste e nella mano tiene delle spighe, sul lato sinistro una cesta di grano e a destra un leone adagiato in terra. E’ l’ultimo gioiello del Palazzo ad essere stato recuperato e restituito alla fruibilità. Traendo ispirazione dalle pitture realizzate solo l’anno prima nel palazzo del Quirinale, Gaspard Dughet vi ha realizzato un sistema di architetture delineando, lungo le pareti, un colonnato sormontato da una trabeazione oltre il quale si possono scorgere estesi brani paesistici quasi ritratti “dal vero”, sia pur attraverso il filtro di una visione della natura e di una luce idealizzanti. Completa la decorazione dell’ambiente il sistema architettonico della volta.
SEZIONE ARCHEOLOGICA DEL MUSEO
Il Museo Archeologico di Valmontone è stato inaugurato nel 2003 per ospitare i reperti rinvenuti sul finire degli anni Novanta nel territorio comunale in seguito al monitoraggio archeologico effettuato dalla Soprintendenza per i Beni Archeologici del Lazio sulla tratta ferroviaria del treno Alta Velocità.
Il piano terra ospita una sezione introduttiva al territorio dell’Alta Valle Latina. Il piano superiore è dedicato ai siti archeologici rinvenuti nel corso degli scavi: il villaggio di carbonai di Colle Carbone, l’insediamento produttivo e la necropoli di Colle dei Lepri, la mansio, le terme e la fornace di Colle Pelliccione |
Fonte: Palazzo Doria Pamphilj – Museo Valmontone
BELLISSIMA VISITA EFFETTUATA CON LE APERTURE SPECIALI DELLE CATACOMBE DI SANTA TEODORA E DEI SS. ABBONDIO E ABBONDANZIO E SS VINCENZO E ANASTASIO !!!
PER galleria clicca:
http://www.sentieroelfi.net/galleria/gallery/rignano-flaminio-5-febbraio-2017-visita-culturale-guidata-ai-luoghi-segreti-del-lazio/#visite-culturali-guidate-ai-luoghi-segreti-del-lazio
CLICCA SOTTO PER I FILMATI EFFETTUATI DURANTE LA VISITA!!!
https://youtu.be/e5m9zOlNwkA SS.ABBONDIO E ABBONDANZIO RIGNANO FLAMINIO
ttps://youtu.be/eW9ys38N70c SS. VINCENZO E ANASTASIO RIGNANO FLAMINIO
Gioielli di Storia, Archeologia ed Arte, come il paesino di Rignano Flaminio, ubicato sotto il monte Soratte, a pochi chilometri da Roma sulla Flaminia.
Nel nuovo settore di attività “Visite Culturali ai Luoghi Segreti del Lazio” intraprenderemo un viaggio nella nostra regione alla scoperta di piccoli paesi e borghi che, pur non lontani dalla capitale, sono sconosciuti o per lo più trascurati dal grande pubbllico, ma sono ricchi di storia e di fascino.
A Rignano Flaminio visiteremo la Chiesa dei SS. Vincenzo e Anastasio: caratterizzata da un’ originale combinazione di stili e opere di epoche diverse che dal Medioevo arriva fino al barocco , ci verra’ illustrata dalla Storica dell’Arte che ha condotto i restauri da poco terminati. Di grande interesse l’interno che racchiude le belle cappelle affrescate dal Fontebuoni e Manenti;
fuori dal paese, isolata nella campagna, visiteremo (con apertura speciale, la chiesa romanica dei Santi Abbondio e Abbondanzio, un suggestivo complesso architettonico che con i suoi frammenti scultorei altomedievali e i vasti cicli di affreschi, costituisce testimonianza di un percorso storico-artistico che dal 9° secolo arriva fino al 14° secolo;
visiteremo, infine, le belle Catacombe di S. Teodora del 4° -5° secolo. La catacomba prende il nome di S. eodora poichè, secondo la leggenda, sorse su un possedimento della matrona Teodora presso il XXVIII miglio della Via flaminia e con le sue oltre 900 sepolture costituisce uno di più significativi complessi cimiteriali paleocristiani dell’Ager Capenas.
Inoltre visiteremo l’interessante Museo della Cultura e delle Tradizioni Cittadine .
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In programma:
Domenica MATTINA VISITA CULTURALE GUIDATA: POLI(RM)– Il Palazzo Baronale dei Conti di Segni e i capolavori del Rinascimento nelle chiese di Poli.

AMMIREREMO il delizioso Palazzo Baronale arricchito da decorazioni che ricordano le decorazioni farnesiane di Castel Sant’Angelo a Roma;
scopriremo gli ambienti e la cappella affrescati dal Cavalier D’Arpino; ammireremo la chiesa di S. Stefano che racchiude affreschi del 14°-16° sec. e, nell’abside, una drammatica Crocifissione affrescata da Taddeo Zuccari; la chiesa di S. Antonio Abate, interamente affrescata nel 15°-16° sec.; una visita di scoperta di luoghi e capolavori fuori dagli itinerari consueti.